giovedì 6 febbraio 2014

La Preghiera secondo Teilhard

Certo, nelle nostre giornate esistono minuti particolarmente nobili e preziosi, quelli della preghiera e dei sacramenti. In mancanza di quei momenti di contatto, più efficaci o più espliciti, il fluire dell’onnipresenza divina e la visione che ne abbiamo ben presto si indebolirebbero, sino a che la nostra più fervida diligenza umana, senza essere del tutto perduta per il mondo, resterebbe per noi priva di Dio. Ma riservata gelosamente questa parte alle relazioni con Dio incontrato, se oso dire, <<allo stato puro>> (cioè allo stato di Essere distinto da tutti gli elementi di questo Mondo), come temere che l’occupazione più banale, più assorbente oppure più affascinante, ci costringa ad uscire da Lui? – Ripetiamolo: in virtù della Creazione e ancor più dell’Incarnazione, niente è profano quaggiù per chi sa vedere. Invece, tutto è sacro per chi sa distinguere in ogni creatura, la particella di essere eletto sottoposta all’attrazione del Cristo in corso di compimento.”

(da L'Ambiente Divino di Pierre Teihard de Chardin)

sabato 1 febbraio 2014

AUGURI CON TEILHARD


Dagli originali “auguri con Teilhard” inviatici dal nostro vicepresidente Luciano Mazzoni (23.12.13), ricavo queste poche e brevi considerazioni che propongo all’attenzione dei lettori e frequentatori del BLOG dell’Associazione, finalmente inaugurato: 

Teilhard e la nuova umanità

Anche se i natali trascorsi sono parecchi, gli scritti di padre Teilhard sono un’inesauribile scrigno dal quale estrarre ancora inediti pensieri capaci di suscitare e sprigionare tanta energia spirituale…

Quindi ecco qualche spunto per un dialogo:  

   1)      Il deserto come una foresta. Ovvero lo scrigno del profeta

Papa Francesco ha fatto notare che nelle parole dei «profeti c’è l’immagine del deserto: la terra deserta, incapace di far crescere un albero, un frutto, di far germogliare qualcosa». eppure proprio «il deserto sarà come una foresta. Dicono i profeti: sarà grande, fiorirà!».  (Da Santa Marta giovedì 19 dicembre)

   2)      Il Natale spalmato nel tempo

In effetti le riflessioni che lui (Teilhard) ha dedicato al tema dell’incarnazione sono numerosissime, avendo egli dilatato il processo di Salvezza (..) al quale siamo chiamati tutti a cooperare. Sicché lo Stessa Natale viene spalmato nel tempo e “nella nuova Umanità, che oggi si genera, il Verbo ha prolungato l’atto mai terminato della sua nascita”

Sullo svelamento dell’oggetto indiretto dell’intelligenza
La lettura del testo di Matthew Fox (che era stato proposto come base di studio per il Seminario dell’Associazione, Milano 5 ottobre 2013) ci porta a entrare in dialogo con l’immagine di un anfiteatro che per noi significa riflettere sul come sappiano riconoscere ed utilizzare il nostro tempo e sul come sappiamo valutare in prima persona i benefici che ne derivano in funzione di un passato portato alla luce dall’oggetto indiretto o altro della nostra intelligenza. Ovvero da una esperienza che, nel suosvelamento, può anche essere letta come il fluire silenzioso del fiume della storia nel suo andare verso la foce del compimento; cioè di quel progetto originario fatto proprio dall’architettura della Sapienza creativa di Dio, ed ora, posto nel solco del Risorto in armonia con lo Spirito Santo e nel conforto amorevole di Maria nostra Madre Celeste.
ITALO TAMPELLINI