Pubblichiamo volentieri questa iniziativa del nostro socio Lorenzo De Francesco.
Padre Pierre Teilhard de Chardin, vissuto dal 1881 al 1955, gesuita, uno dei pochi pensatori moderni che ha saputo intrecciare nella sua opera gli interrogativi della scienza e le certezze della religione e che ha analizzato il pluralismo religioso attraverso le categorie filosofiche dell’idealismo, del dualismo, del panteismo e del
relativismo. La sua attenzione verso la mistica delle religioni orientali ed il loro senso “cosmico ” è la pista che abbiamo individuato per fornirci gli spunti di riflessione a corredo delle proiezioni. Teilhard de Chardin non parla tanto di religioni ma di “vie” religiose. L’uso del termine “via”, infatti, è intrinsecamente dialogico in quanto lascia supporre che la diversità dei percorsi sia ininfluente rispetto all’unicità della meta (vedi locandina).
“Vi sono fuori dalla Chiesa immensi patrimoni di bontà e di bellezza che si compiranno soltanto nel Cristo ma che nell’attesa esistono e con i quali dobbiamo simpatizzare se noi stessi vogliamo essere pienamente cristiani e se vogliamo assimilarli a Dio.” (TdC)
Teilhard de Chardin capovolge il paradigma dell’Universo creato perfetto e contaminato dal peccato originale ad un Universo il cui ordine va trovato nel futuro ed in continua evoluzione, senso religioso compreso.
“L’uomo non più il centro statico del mondo, ma l’asse e la freccia dell’Evoluzione, il che è infinitamente più bello” (TdC)
La nuova visione dell’Universo e della vita diffusa dalla scienza pone tutte le religioni di fronte ad una sfida globale per tenerne conto.
“Probabilmente Dio non si presenta a ciascuno di noi con gli stessi identici tratti e lo stesso volto. Ma dal momento che siamo tutti uomini, nessuno di noi può sottrarsi al sentimento ed all’idea riflessa che, sopra di noi e di fronte a noi, esiste un’energia superiore a cui dobbiamo riconoscere, perché è superiore -l’equivalente amplificato della nostra intelligenza e della nostra volontà.” (TdC)
(spunti tratti dai testi di Paolo Trianni e Jacques Arnould)
Clicca sull'immagine per ingrandire